Il nuovo modello Inps per richiedere l'indennità di mobilità
L'indennità di mobilità è una prestazione che spetta ai lavoratori che sono stati collocati in mobilità dalla loro azienda, a seguito di: esaurimento della cassa integrazione straordinaria, licenziamento per riduzione di personale o trasformazione di attività o di lavoro oppure licenziamento per cessazione dell'attività da parte dell'azienda.
Per poterne beneficiare, il lavoratore deve essere iscritto nelle liste di mobilità dei Centri per l'Impiego, deve avere un'anzianità aziendale complessiva di almeno 12 mesi e deve far valere almeno 6 mesi di effettivo lavoro.
La durata della fruizione dell'indennità non è fissa, ma è legata all'età del lavoratore e alla zona in cui è ubicata l'unità produttiva presso la quale il lavoratore svolgeva la prestazione; ad ogni modo, l'indennità non può essere corrisposta per un periodo superiore all'anzianità aziendale del lavoratore e non può essere corrisposta dopo il conseguimento del diritto alla pensione.
Fino a poco tempo fa il lavoratore che avesse voluto richiedere l'indennità di mobilità avrebbe dovuto farsi rilasciare dal datore di lavoro (e presentare all'Inps) il modello DS22, che era il modulo con cui si richiedeva sia l'indennità di disoccupazione sia l'indennità di mobilità.
Lo scorso 12 luglio l'Inps, con il messaggio n. 18312, ha comunicato l'entrata in vigore di uno specifico modello di dichiarazione del datore di lavoro per la concessione dell'indennità di mobilità, denominato DS22 Mobilità: questo modello serve a rendere più veloce il processo di liquidazione dei trattamenti di mobilità e snellisce gli adempimenti amministrativi a carico delle aziende, dal momento che limita all'essenziale le informazioni richieste.
Fino al 30 settembre 2007, comunque, tutte le sedi Inps accetteranno le richieste di indennità di mobilità avanzate con il vecchio modello DS22. Questa decisione, presa al fine di rendere più graduale il passaggio alla nuova modalità di dichiarazione per i datori di lavoro, è stata comunicata dall'Inps con il messaggio n. 19851 del 2 agosto scorso.
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