Nessun valore alle circolari interpretative dell'agenzia delle Entrate
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- né il contribuente, il quale resta libero di adottare un comportamento difforme da esse;
- né gli uffici gerarchicamente subordinati, i quali possono liberamente disattenderle;
- né il giudice tributario, al quale l'ordinamento affida il compito di interpretare la norma tributaria;
- né la stessa agenzia delle Entrate, la quale rimane libera di modificare o disattendere l'interpretazione adottata.
Le circolari interpretative emanate dall'amministrazione finanziaria, dunque, secondo i giudici di legittimità vanno valutate semplicemente come l'opinione di una parte del rapporto tributario: in altre parole, il loro contenuto vale come dottrina e niente più.
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