Vicenda Atesia, il Tar del Lazio sospende i provvedimenti degli ispettori
Tutto è cominciato lo scorso 14 giugno, quando il ministero del Lavoro ha fornito al suo personale ispettivo, attraverso la circolare n. 17/06, le indicazioni operative per uniformare il criterio di valutazione da adottare nei confronti dell'utilizzo dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa a progetto (artt. 61 e ss. del Dlgs 276/03) all'interno dei call center.
A distanza di soli due mesi dall'emanazione della circolare gli ispettori del lavoro di Roma hanno visitato la società Atesia, il call center romano che fa capo al gruppo Almaviva, e al termine dei controlli hanno stilato dei verbali (datati 21 e 24 agosto 2006) con i quali hanno imposto all'azienda di trasformare i contratti co.co.pro. di circa 3.200 lavoratori in contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
Contro la decisione degli ispettori la società Atesia ha subito presentato ricorso al Tar del Lazio, sostenendo che l'esecuzione del provvedimento avrebbe condotto l'azienda al fallimento.
Giovedì 23 novembre il Tribunale amministrativo del Lazio ha emesso un'ordinanza con la quale ha sospeso l'efficacia dei verbali degli ispettori, ritenendo che "l'esercizio del potere di diffida appare idoneo ad arrecare una lesione concreta ed attuale all'impresa destinataria dell'accertamento". In pratica, i giudici del Tar hanno riconosciuto validi i rischi paventati da Atesia e hanno perciò considerato "preminente garantire il mantenimento della situazione in essere".
Questa decisione, che tutela momentaneamente Atesia, non sposta di molto i termini della questione. Nei prossimi mesi la battaglia legale si concentrerà sul merito dei provvedimenti, e solo al termine del confronto i giudici metteranno la parola definitiva sulla vicenda, pronunciandosi a favore o contro la trasformazione dei 3.200 co.co.pro. in lavoratori dipendenti a tempo indeterminato.
A distanza di soli due mesi dall'emanazione della circolare gli ispettori del lavoro di Roma hanno visitato la società Atesia, il call center romano che fa capo al gruppo Almaviva, e al termine dei controlli hanno stilato dei verbali (datati 21 e 24 agosto 2006) con i quali hanno imposto all'azienda di trasformare i contratti co.co.pro. di circa 3.200 lavoratori in contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
Contro la decisione degli ispettori la società Atesia ha subito presentato ricorso al Tar del Lazio, sostenendo che l'esecuzione del provvedimento avrebbe condotto l'azienda al fallimento.
Giovedì 23 novembre il Tribunale amministrativo del Lazio ha emesso un'ordinanza con la quale ha sospeso l'efficacia dei verbali degli ispettori, ritenendo che "l'esercizio del potere di diffida appare idoneo ad arrecare una lesione concreta ed attuale all'impresa destinataria dell'accertamento". In pratica, i giudici del Tar hanno riconosciuto validi i rischi paventati da Atesia e hanno perciò considerato "preminente garantire il mantenimento della situazione in essere".
Questa decisione, che tutela momentaneamente Atesia, non sposta di molto i termini della questione. Nei prossimi mesi la battaglia legale si concentrerà sul merito dei provvedimenti, e solo al termine del confronto i giudici metteranno la parola definitiva sulla vicenda, pronunciandosi a favore o contro la trasformazione dei 3.200 co.co.pro. in lavoratori dipendenti a tempo indeterminato.
Nessun commento:
Posta un commento