mercoledì 24 gennaio 2007

L'incredibile situazione del Fondo Est

La vicenda dell'obbligatorietà o meno dell'iscrizione e dei versamenti al Fondo Est sta diventando sempre più complessa.

Nelle ultime settimane ci sono stati tre interventi di altrettanti soggetti che hanno cercato di chiarire meglio la questione, ma inutilmente; il soggetto da cui più di ogni altro ci si aspetterebbe un chiarimento (e che purtroppo è l'unico silente) è il Fondo Est, la cui sede romana sembrerebbe priva di personale (i telefoni danno costantemente segnale di occupato e ai fax trasmessi loro non seguono mai risposte).

Il primo a prendere posizione è stato il ministero del Lavoro, che lo scorso 21 dicembre, rispondendo ad un interpello presentato dall'Ordine dei consulenti del lavoro di Treviso, ha emanato una nota con la quale ha sancito l'obbligatorietà dell'iscrizione al fondo solamente per le aziende aderenti alle associazioni firmatarie del contratto collettivo, lasciando libertà di scelta alle restanti aziende.

Successivamente è stata la volta della Fondazione Studi dell'Ordine nazionale dei consulenti del lavoro, che nei primi giorni dell'anno ha sostanzialmente ribadito le indicazioni date dal ministero, cercando anche di chiarire alcuni aspetti tecnici: mentre le imprese aderenti ad un'associazione sindacale che ha siglato il contratto collettivo non possono chiedere la restituzione dei versamenti già effettuati, ma devono continuare a versare i contributi, invece le imprese non aderenti possono chiedere la restituzione dei versamenti già effettuati (a condizione che questi pagamenti siano stati effettuati con "riserva") e possono inoltre interrompere in qualsiasi momento le erogazioni nei confronti del fondo.

Il 12 gennaio 2007 è infine intervenuta la Confcommercio, che ha difeso la validità della linea seguita fin dall'inizio: tutte le aziende che applicano il Ccnl del Commercio (nessuna esclusa) devono iscriversi e versare i contributi al Fondo Est.

La nota della Confcommercio si conclude così: "In ogni caso abbiamo sollecitato da parte del Ministero del Lavoro uno specifico approfondimento che porti ad una presa di posizione ufficiale capace di chiarire tutti gli aspetti del problema nonchè di fugare definitivamente ogni possibile equivoco". Aspettiamo fiduciosi.

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