Sono valide le dimissioni forzate del lavoratore colpevole di furto
Può un imprenditore spingere alle dimissioni un proprio dipendente che si è reso colpevole di furto di beni appartenenti all'azienda?
A questa domanda i giudici della Corte di cassazione hanno risposto affermativamente, giudicando legittimo il comportamento di un datore di lavoro che aveva indotto un proprio operaio a dimettersi dopo che questi aveva trafugato della merce di scarso valore dallo stabilimento presso cui prestava servizio.
Secondo i giudici di legittimità il comportamento disonesto del dipendente aveva fatto venir meno il rapporto di fiducia con il datore di lavoro, il quale si trovava perciò in diritto di procedere ad un licenziamento per giusta causa. Il fatto che poi l'imprenditore abbia preferito evitare un licenziamento e permettere all'operaio di presentare le proprie dimissioni, seppur forzate sotto la minaccia della risoluzione del contratto per giusta causa, non cambia i termini della questione.
Il lavoratore avrebbe avuto ragione di chiedere l'annullamento delle dimissioni, spiega la sentenza n. 18909, solo se il datore di lavoro non fosse stato in grado di provare i fatti che gli consentivano di procedere al licenziamento. Nel caso specifico, invece, il furto era stato confermato anche da testimoni presenti sul luogo al momento dell'accaduto.
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