lunedì 3 dicembre 2007

Decreto flussi 2007, entrano in gioco anche i consulenti del lavoro

Questa mattina il ministero dell'Interno, il ministero della Solidarietà Sociale e il Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro hanno sottoscritto un protocollo d'intesa al fine di consentire a ciascun consulente del lavoro l'invio telematico di un numero illimitato di domande d'ingresso di extracomunitari.

Grazie a questa intesa il consulente del lavoro, attraverso una procedura di accreditamento che sarà comunicata nei prossimi giorni dai consigli provinciali dell'Ordine ai propri iscritti, potrà distinguersi dal semplice cittadino (per le richieste di colf e badanti) o datore di lavoro (per tutti gli altri tipi di lavori) e fare innumerevoli domande d'ingresso per i propri clienti. Datori di lavoro e cittadini comuni possono invece presentare al massimo 5 domande ciascuno.

Il documento firmato questa mattina chiude una vicenda triste, resa pubblica l'8 novembre scorso con la lettera inviata dal segretario generale nazionale dell'Ancl, Francesco Longobardi, ai ministri Damiano e Ferrero; nella lettera il segretario dell'associazione dei consulenti del lavoro ha espresso il disappunto per la mancata inclusione dei consulenti del lavoro tra gli intermediari abilitati all'accesso alla procedura telematica dei flussi d'ingresso 2007, alla stregua di patronati, sindacati e associazioni di categoria.

L'accordo arriva oggi, 3 dicembre, ma ormai è tardi: la procedura telematica è già attiva e i consulenti del lavoro, impegnati come sono nelle loro attività quotidiane, correranno molti rischi ad aspettare l'accreditamento presso le Prefetture Utg. Molto meglio operare come "semplici cittadini" e compilare le domande una ad una, servendosi di molti indirizzi e-mail e altrettanti pc.

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