Le novità previdenziali del 2008
Il disegno di legge sul Welfare, approvato definitivamente dal Senato venerdì 21 dicembre, contiene importanti novità previdenziali.
Così come previsto dal protocollo del 23 luglio scorso, il disegno di legge cancella lo scalone stabilito dalla legge 243/04 e introduce gli scalini: dal 2008 cioè, per andare in pensione non saranno richiesti 60 anni di età e 35 anni di contributi, ma basteranno, fino al 30 giugno 2009, 58 anni di età per i dipendenti e 59 per gli autonomi abbinati a 35 anni di contributi.
Un'altra novità è rappresentata dall'applicazione delle finestre d'uscita non solo alla pensione di anzianità, ma anche a quella di vecchiaia: quest'ultima, infatti, da gennaio 2008 decorrerà non più dal mese successivo al compimento dell'età, ma ci saranno 4 uscite programmate, come per i pensionati di anzianità con 40 anni di contributi (mentre per quelli che hanno meno di 40 anni di contributi le finestre si riducono a due).
Coloro che svolgono attività usuranti avranno una riduzione di 3 anni sull'età minima per andare in pensione (in ogni caso non prima dei 57 anni di età); per beneficiare di questo "sconto" l'attività usurante deve essere stata svolta per almeno la metà dell'intero periodo lavorativo (nel periodo transitorio 2008-2013 per almeno 7 anni negli ultimi 10 di lavoro) e deve sussistere al momento del pensionamento di anzianità.
Con il messaggio n. 29224 del 4 dicembre scorso l'Inps ha chiarito che chi consegue i requisiti entro il 31 dicembre 2007 potrà andare in pensione di anzianità fruendo delle vecchie finestre, mentre le nuove riguardano coloro che matureranno i requisiti dal 1° gennaio 2008 in poi.
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