giovedì 15 marzo 2007

Le tutele del lavoratore italiano in un paese extraUe senza accordi

Il lavoratore italiano all'estero gode di regimi sanitari e previdenziali diversi, a seconda che l'attività lavorativa sia prestata in un paese comunitario, in un paese extracomunitario con il quale l'Italia ha stipulato accordi oppure in un paese extracomunitario con il quale l'Italia non ha stipulato accordi.

Il lavoratore che viene occupato in un paese extracomunitario con il quale l'Italia non ha stipulato né accordi di assistenza sanitaria né accordi di sicurezza sociale riceve comunque la copertura sanitaria e previdenziale presente in Italia.

Se ad esempio un lavoratore italiano va in un paese extracomunitario con il quale l'Italia non ha stipulato una convenzione di assistenza sanitaria e qui si ammala, il lavoratore (o l'azienda per la quale lavora) pagherà preventivamente le spese per le cure sanitarie ricevute nel paese extracomunitario ed entro tre mesi dall'ultimo pagamento effettuato ne chiederà il rimborso all'Ambasciata o al Consolato territorialmente competente oppure al ministero della Salute.

I contributi previdenziali da versare in Italia vengono calcolati sulla base di retribuzioni convenzionali.

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