Stranieri, la nuova legge sugli ingressi di breve durata
Il 2 giugno scorso è entrata in vigore la legge 68/07 sulla disciplina dei soggiorni di breve durata degli stranieri extracomunitari per visite, affari, turismo e studio.
A partire da tale data, i cittadini extracomunitari che entrano in Italia per visite, affari, turismo e studio non devono richiedere il permesso di soggiorno se la durata del soggiorno stesso non è superiore a 3 mesi. In questo caso si applica l'art. 4, comma 2, del Dlgs 286/98 (Testo unico per l'immigrazione), per cui è sufficiente il visto di ingresso rilasciato dalle rappresentanze diplomatiche o consolari italiane nello Stato di origine o di stabile residenza dello straniero; il termine del periodo di soggiorno è indicato nel visto di ingresso.
A partire da tale data, i cittadini extracomunitari che entrano in Italia per visite, affari, turismo e studio non devono richiedere il permesso di soggiorno se la durata del soggiorno stesso non è superiore a 3 mesi. In questo caso si applica l'art. 4, comma 2, del Dlgs 286/98 (Testo unico per l'immigrazione), per cui è sufficiente il visto di ingresso rilasciato dalle rappresentanze diplomatiche o consolari italiane nello Stato di origine o di stabile residenza dello straniero; il termine del periodo di soggiorno è indicato nel visto di ingresso.
Al momento dell'ingresso in Italia lo straniero extracomunitario deve dichiarare la sua presenza all'autorità di frontiera; se l'ingresso avviene da un paese appartenente all'area Schengen, la dichiarazione deve essere effettuata entro 8 giorni dall'ingresso presso la questura della provincia in cui lo straniero si trova.
In caso di inosservanza di questi obblighi, a meno che il ritardo non sia dipeso da forza maggiore, il cittadino extracomunitario viene espulso ai sensi dell'art. 13 del Testo unico. La stessa sanzione si applica qualora lo straniero, pur avendo dichiarato il suo ingresso in Italia, si trattenga nel territorio italiano oltre i 3 mesi o il minore termine stabilito nel visto di ingresso.
Il ministero della Solidarietà sociale ha intanto pubblicato e messo in rete un utile vademecum sull'applicazione delle norme in materia di immigrazione; si tratta di una guida pensata non solo per lo straniero che deve ancora arrivare in Italia e per quello che si trova già qui, ma anche per il datore di lavoro che vuole aiutare il lavoratore straniero nel suo percorso d'integrazione.
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